Skip to content

Facciamo chiarezza sugli elettrostimolatori

Gli elettrostimolatori sono dispositivi molto pubblicizzati oggigiorno che venivano, una volta, utilizzati esclusivamente da atleti e fisioterapisti per far recuperare i muscoli, e che vengono oggi spesso spacciati come macchine miracolose in grado di farvi ottenere un fisico invidiabile senza fare fatica.

La verità è distante da queste pubblicità illusorie che fanno leva sul desiderio delle persone di rimanere (o di tornare) in forma senza muoversi dal divano. E’, però, vero che gli elettrostimolatori possono aiutare nel mantenere attivi i muscoli, nel combattere dolori muscolari e nel recuperare da piccoli infortuni senza dover consultare un medico o un fisioterapista.

Quali sono le funzioni di un elettrostimolatore?

Innanzitutto, gli elettrostimolatori addominali che potete trovare più facilmente in commercio hanno tre funzioni principali: infortunio, sportiva ed estetica. Vengono principalmente utilizzati per le prime due categorie in cui potete, infatti, trovare molti più programmi.

Gli elettrostimolatori funzionano tramite degli elettrodi che vanno posizionati sulla zona interessata e che trasmettono impulsi elettrici a bassa frequenza in grado di far contrarre il muscolo in una maniera simile al fenomeno muscolare che si verifica durante un allenamento in palestra.

Una volta che avrete applicato gli elettrodi sulla parte interessata (seguendo le indicazioni del foglietto illustrativo), dovrete scegliere il programma più indicato alle vostre esigenze e necessità e avviare il dispositivo, incrementando l’intensità fino a quando sentirete un pizzicore e avvertirete i muscoli contrarsi. L’elettrostimolazione non deve essere dolorosa, se avvertite fastidio o dolore diminuite semplicemente l’intensità della corrente.

Ad ognuno il suo

I dispositivi più avanzati (ma anche molto più costosi) sono wireless: sono cioè in grado di trasmettere gli impulsi agli elettrodi applicati sulla pelle senza il bisogno di essere collegati da cavi. I modelli più comuni, invece, sono dotati di fili e possono essere a due o quattro canali.

Un elettrostimolatore a due canali può lavorare su una sola fascia muscolare alla volta (ha solo due elettrodi), mentre uno a quattro canali può trattare due gruppi muscolari contemporaneamente. Tenete a mente che per ogni gruppo muscolare servono due elettrodi (mai uno singolo) tra i quali si creerà un passaggio di corrente che stimolerà il muscolo e genererà una contrazione.

La varietà di elettrostimolatori in circolazione implica che ogni modello abbia delle caratteristiche specifiche che lo rendono più o meno adatto per un particolare uso. Perciò, ogni categoria di persone (sportivi, atleti reduci da infortuni, casalinghe, lavoratori ecc.) dovranno scegliere un modello diverso in base alle esigenze individuali. Generalmente, questi dispostivi hanno un prezzo medio-alto.

Il costo sale per apparecchi professionali che sono, però, poco indicati per un uso casalingo e sporadico. Al contrario, dovrebbe suonarvi un campanello d’allarme qualora vi imbatteste in un elettrostimolatore dal prezzo troppo basso: quando si parla di attrezzature mediche è importante non correre al risparmio. Marche e prodotti scadenti rischierebbero di danneggiarvi piuttosto che di alleviare i vostri fastidi e dolori.

Piccole osservazioni sul passeggino leggero

L’arrivo della bella stagione mette voglia di trascorrere maggior tempo all’aria aperta e di limitare l’uso delle auto a vantaggio di una bella passeggiata a piedi. Quando si è genitori ciò potrebbe risultare leggermente difficoltoso, soprattutto nei primi anni di vita del bambino, fascia di età in cui il bambino necessita di essere trasportato.

Mezzo di trasporto d’eccellenza in questa delicata fase è il passeggino che consente, oltre al trasporto, la possibilità di far riposare il bimbo comodamente proteggendolo dalle condizioni atmosferiche. Il classico modello di passeggino, con la sua robusta struttura e le sue grandi ruote, permette di spostarsi tranquillamente su qualsiasi tipo di terreno rappresentando il giusto compromesso tra sicurezza e libertà di movimento… ma cosa pensano al riguardo i genitori?

È vero il classico modello presenta molti vantaggi, ma anche svantaggi purtroppo, infatti questo strumento è penalizzato dalle dimensioni e dal peso, spesso non indifferenti, che potrebbero mettere in difficoltà il neo genitore nel trasporto e nel montaggio. A questo punto bisogna analizzare vantaggi e svantaggi nell’utilizzare un passeggino leggero.

Leggerezza e praticità

Il vantaggio numero uno è la sua leggerezza!! Le dimensioni contenute e la facilità nell’utilizzo e nel trasporto spezzano diverse lance a favore di questo strumento, agevolando la vita quotidiana dei genitori. Ma i vantaggi non si fermano qui… questo tipo di passeggino è prodotto in vari modelli con schienale reclinabile per essere utilizzato fin dai primi mesi di vita e garantire un buon riposo al bimbo, oltre che una maggiore libertà nei movimenti grazie all’imbottitura meno avvolgente rispetto al classico concorrente, sfoderabile e in materiale facilmente lavabile.

L’impugnatura poi consente la guida con una sola mano o con entrambe a seconda che sia unica o con doppio manico.
Fragilità e instabilità I vantaggi sopraelencati però non riescono a compensare la fragilità della struttura, sicuramente meno robusta ma più maneggevole all’apertura e alla chiusura, il numero ridotto di ruote rispetto al tradizionale passeggino che comporta un’instabilità maggiore su suolo irregolare e in ultimo il peso!

Ebbene sì, un passeggino più solido e di conseguenza più pesante consente il trasporto di svariati accessori senza metterne a rischio la stabilità e quindi compromettere la sicurezza del viaggiatore.

Accessori

I passeggini sono dotati di molti accessori, tra i tanti bisogna tenere in considerazione alcuni molto importanti per il comfort del bambino. L’ombrellino da sole o da pioggia è molto importante per assicurare l’adeguata protezione al trasportato, essendo il passeggino privo di cappotta parasole, come pure i braccioli, preferibilmente removibili, in quanto forniscono un sostegno al bimbo nei primi mesi di vita ma successivamente potrebbero rivelarsi un fastidioso ostacolo alla mobilità.

Da non sottovalutare poi è il copri gambe, molto utile soprattutto a chi preferisce le passeggiate anche nei mesi invernali, che garantirà al piccino una buona protezione dal freddo.

In ultimo poi va ricordata la borsa della spesa, solitamente collocata nella parte sottostante la seduta del passeggino, e la borsa per il cambio situata nella parte posteriore. Chiariti questi punti fondamentali non resta altro che confrontare i prezzi e le offerte più convenienti e lanciarsi nel mondo dei genitori.

Perché viaggiare con I seggiolini auto è più comodo

Sempre più spesso si ha l’esigenza di trasportare a bordo di un’auto un bebè eppure non tutti I genitori sanno come sistemare per bene il bimbo all’interno dell’abitacolo dell’auto affinché possa godersi il viaggio in tutta sicurezza. La risposta a questi dubbi la forniscono I seggiolini auto, che vanno scelti in modo che siano a norma di legge e che il bimbo possa sentirsi protetto.

Seggiolini auto: come sistemarli

Poter scarrozzare in auto il proprio bebè in tutta sicurezza, i genitori dovrebbero dotare la macchina di appositi seggioli auto adatti a trasportare il bimbo in auto in totale sicurezza. Un fattore da non sottovalutare, infatti, è proprio la grande sicurezza che dà sapere il bimbo ben protetto da eventuali sbalzi dell’auto o frenate brusche e tutto grazie all’aver sistemato in auto il seggiolino adatto. Far viaggiare un bimbo in auto infatti, è un’impresa impossibile: il bimbo non riesce a stare fermo perché vuole continuamente giocare e cerca sempre le attenzioni dei genitori, se poi non è nemmeno sistemato su un seggiolino i pericoli aumentano esponenzialmente.

Il rischio che il bebè possa essere sbalzato in avanti a causa di una frenata un po’ più violenta, di un improvviso slittamento dell’auto o a causa della cattiva pavimentazione stradale è sempre in agguato, per questo è importante far viaggiare i piccoli sicuri posizionandoli all’interno dei seggiolini auto gruppo 2 e 1. Il posto migliore dell’auto in cui sistemare il seggiolino è quello al centro dei sedili posteriori, perché così non solo si potrà avere accanto il piccolo ma lo si potrà rassicurare in ogni momento senza doversi per forza girare dietro e distrarsi dalla guida.

A ogni bimbo il suo seggiolino

Oggi esiste una vasta gamma di seggiolini auto tra cui i genitori possono scegliere quello più adatto al proprio bimbo in base alla sua età e al peso: esiste il cosiddetto Gruppo 0, ovvero i seggiolini adatti ai bebè fino ai nove mesi di vita, e si arriva fino al Gruppo 3, ovvero quei seggiolini auto che risultano invece più idonei per i bimbi dai sei ai dodici anni, dato che si tratta di un modello che serve essenzialmente per aumentare l’altezza del bambino così che possa indossare la normale cintura di sicurezza.

Per i bimbi fino ai quindici mesi d’età va scelto un seggiolino di Gruppo 0+, che è una sorta di lettino che protegge maggiormente la testa e le gambe del piccolo, mentre i bambini dai nove mesi di vita e fino ai cinque anni d’età troveranno più confortevoli i seggiolini del Gruppo 1, che devono essere fissati al sedile attraverso le cinture di sicurezza da far passare all’interno del seggiolino ben tese, così da scongiurare qualsiasi spostamento dello stesso.

Ai bimbi dai quattro ai sei anni sono dedicati i seggiolini del Gruppo 2, in quanto dotati di braccioli e di schienale per rialzare il bambino in modo che possa usare la cintura di sicurezza. Se il bambino ha dodici anni non avrà più bisogno di usare il seggiolino dato che sarà abbastanza grande da utilizzare le normali cinture di sicurezza, ma seppure dodicenne se dovesse essere di un’altezza inferiore al metro e mezzo continuerà a usare il seggiolino.

Passione macchina fotografica: caratteristiche, modelli e preferenze

Scegliere la macchina fotografica può risultare un’impresa difficile dato che oggi tra compatte, reflex e di medio livello la scelta diventa complessa e in modo particolare quando si è neofiti della materia. Per individuare il modello che fa al proprio caso, infatti, bisogna prendere in considerazione anche diversi aspetti tecnici. Vediamo quali.

Una macchina fotografica per ciascuno

I diversi tipi di macchine fotografiche che è possibile trovare oggi si differenziano gli uni dagli altri in qualche aspetto che sia più tecnico o più estetico, per cui ogni modello risulta più adatto a soddisfare determinate esigenze rispetto agli altri. Se non si è dei grandi esperti del settore, ma si desidera una macchina fotografica propria, è consigliabile prendere informazioni sui diversi modelli esistenti, sulle loro differenze per capire che genere di macchina potrebbe essere più adatta a soddisfare le proprie necessità.

Per esempio, bisogna sapere che le fotocamere compatte denominate “point and shoot”, ovvero punta e scatta, sono le macchine fotografiche che più si adattano a qualsiasi esigenza e possono tranquillamente essere usate tutti i giorni anche da coloro che cercano in una macchina fotografica la comodità e la praticità. Per chi è alle prime armi, anche le compatte si rivelano subito maneggevoli e facili da usare date le loro impostazioni molto semplici ed essenziali per cui è necessario solo puntare l’obbiettivo verso il soggetto e scattare la foto. Questo spiega anche perché la qualità delle compatte non sia esattamente tra le migliori.

Quale macchina fotografica scegliere

I parametri di scatto sono tra le caratteristiche principali delle fotocamere bridge: queste fotocamere sono dotate di uno zoom di grande portata e permettono di usare più impostazioni insieme. A metà strada tra la compatta e la reflex si posiziona la mirrorless, ovvero la macchina fotografica su cui è possibile sistemare l’obbiettivo. La caratteristica di queste macchine è quella di assicurare molta flessibilità e una qualità decisamente superiore rispetto alle compatte seppur inferiore alle reflex.

A confermarsi le macchine fotografiche più complete in assoluto, infatti, sono proprio le reflex. Una reflex, infatti ,può essere dotata di diversi obbiettivi, si possono facilmente regolarne in modo preciso tutti i parametri di scatto, e per queste sue qualità non è solo indicata per i professionisti ma anche per gli appassionati di fotografia, che possono tranquillamente far fare tutto alla macchina e contare sulle sue funzioni automatiche per ottimizzare la resa della foto. Naturalmente quando si deve scegliere una macchina fotografica, vanno messi in conto anche aspetti più propriamente tecnici come il numero dei megapixel o il livello di luminosità del sensore, sempre in base allo scopo per cui si desidera usare la macchina.

Bacche di goji: la magia orientale al servizio dell’Occidente

Solo di recente le bacche di goji sono entrate prepotentemente nelle farmacie ed erboristerie, e vengono sono usate non solo per fini estetici ma anche culinari dato che si possono rivelare un ottimo ingrediente per condire zuppe o vari tipi di carni. Oggi è possibile trovarle sia essiccate sia sotto forma di succhi concentrati. Vediamo quali sono le proprietà e le controindicazioni delle bacche di goji.

Dall’oriente con furore arrivano le Bacche di goji

Provenienti dal lontano Oriente, le bacche di goji un tempo del tutto sconosciute agli occidentali, sono diventate facilmente reperibili sugli scaffali di supermercati ed erboristerie nostrane in quanto considerate altamente benefiche per il nostro organismo. Sembra, infatti, che assumere le bacche di goji possa contribuire al generale benessere dell’organismo in quanto tali bacche aiutano a rafforzare le difese immunitarie, migliorano la memoria e il livello di concentrazione, proteggono la vista, favoriscono la normale funzionalità intestinale, alleviano la stanchezza fisica donando energia al corpo, e regolano l’equilibrio acido-basico del sangue normalizzando il pH.

Alcuni studi medici hanno dimostrato proprio l’azione benefica di questi frutti, per esempio, contro le malattie cardiovascolari, infiammatorie, neurodegenerative e le patologie degenerative della vista, inoltre, le bacche aiutano a sopportare maggiormente stress psico-fisici inducendo una sensazione di generale benessere. Questi studi, però, sono ancora in una fase primordiale, per cui non risultano completi e dettagliati e i risultati finora ottenuti vanno sempre valutati con cautela, per questo i medici raccomandano di farne uso in quantità limitate, così che l’organismo possa eventualmente espellerle.

Pro e controindicazioni delle bacche di goji

Come per ogni rimedio erboristico, anche per l’assunzione delle bacche di goji esistono delle controindicazioni soprattutto per quei soggetti che assumono farmaci anticoagulanti: le bacche, infatti, possono alterarne gli effetti provocando improvvisi cali di pressione, ecchimosi ed emorragie. Bisogna prestare attenzione anche all’interazione con i farmaci antidepressivi e per il diabete dato che, entrando in contatto con i principi degli antidepressivi, le bacche di goji possono causare un’eccessiva diminuzione della pressione, mentre interagendo con i farmaci per il diabete possono portare ipotensione, vertigini, abbassamento della glicemia e svenimenti.

Da non sottovalutare alcuni potenziali effetti indesiderati come nausee e vomito, il che porta a sottolineare come sia preferibile non abusarne dato che contengono notevoli quantità di selenio che possono rivelarsi molto nocive per l’organismo tanto da dar luogo a cali improvvisi di pressione, quindi meglio evitarne l’abuso e non assumerne se si è incinta o durante l’allattamento.

Batterie ricaricabili, perché farne uso

Le batterie ricaricabili sono le preferite perché riescono a offrire una durata e una performance decisamente migliori rispetto alle batterie normali, anche se dipende anche dall’uso che se ne deve fare. Vediamo meglio cosa significa che una batteria è ricaricabile e come riconoscere quelle migliori.

Batterie ricaricabili: le caratteristiche

Quando furono immesse sul mercato, le batterie ricaricabili rappresentarono da subito una vera manna dal cielo perché permettevano di poter usare e riusare le stesse batterie più e più volte assicurando sempre la lunga durata che le batterie normali non garantivano, inoltre proprio perché vengono usate sempre le stesse batterie, le ricaricabili rappresentano anche un grande risparmio in termini economici. Prima delle batterie ricaricabili infatti, si acquistavano batterie sempre nuove che destinate a durare meno di quel che ci si aspettasse: le batterie ricaricabili non mostrano questo ‘difetto’ proprio perché è possibile usarle sempre.

Una batteria ricaricabile, per durare più a lungo, va sfruttata da subito al massimo e fin quando dimostra di avere ancora energia. Per i primi cicli di carica e ricarica, infatti, si raccomanda il corretto uso della batteria che influenza anche la stessa sua performance nel tempo, quindi è preferibile sempre verificare quale sia la durata della carica iniziale e il tempo massimo di ricarica. Infatti, le batterie devono essere ricaricate solo quando risultano completamente scariche e si deve evitare assolutamente di metterle in carica quando hanno ancora un po’ di potenza, altrimenti iniziano a difettare nella performance.

Come si usano le batterie ricaricabili

La prima regola per un buon utilizzo delle batterie ricaricabili è proprio quella di evitare di ricaricarle se conservano anche solo una residua energia, inoltre non bisogna ricaricarle oltre il tempo necessario né lasciarle in carica troppo a lungo. Una raccomandazione è quella di evitare di usare le batterie ricaricabili quando sono ancora ‘calde’, e stare attenti a non lasciarle inutilizzate per troppo tempo. In questi casi è preferibile caricarle e metterle da parte dopo un ciclo di scarica e ricarica completo, che andrà ripetuto ogni tre mesi per continuare a sfruttare le batterie.

Le batterie al litio si contraddistinguono per diversi vantaggi come una maggiore potenza e nessun effetto memoria. Diversamente dalle normali batterie ricaricabili quelle al litio non memorizzano l’eventuale carica non completa tanto che possono essere ricaricate anche solo parzialmente dato che non hanno l’effetto memoria. Esistono, poi, anche delle batterie ricaricabili che si caratterizzano per la bassa auto scarica e che sono già pronte per essere usate appena acquistate in quanto già cariche. Le batterie ricaricabili, quindi, si rivelano la scelta ideale per gli apparecchi ad alto potere di scarica.

Le proprietà e le caratteristiche dell’Alga spirulina

L’alga spirulina, nota anche con il nome di arthrospira platensis, è un’alga molto piccola dal colore verde-azzurro che viene usata oggi per preparare diversi integratori naturali di uso erboristico. Grazie alle sue proprietà benefiche, l’alga spirulina è stata usata fin dall’antichità come rimedio medico per contrastare alcuni tipi di patologie.

Quali sono le proprietà dell’alga spirulina

Ben nota alle antiche popolazioni dei Tropici, l’alga spirulina oggi è conosciuta anche in occidente per i suoi effetti benefici sull’organismo legati all’elevato contenuto di principi nutritivi presenti nell’alga. La spirulina è un’alga di acqua dolce ricca di proteine e di un particolare tipo di calcio vegetale che sembrerebbe possedere proprietà antitumorali. Proprio grazie al suo alto contenuto di proteine, aminoacidi essenziali, minerali importanti come ferro, magnesio, potassio, selenio, calcio, vitamine B, A, C ed E, acidi grassi Omega 3 e Omega 6, la spirulina rappresenta un alimento completo e ben bilanciato.

La sua assunzione giova al nostro organismo per stabilizzare il colesterolo nel sangue a un livello normale, per migliorare le funzioni del sistema immunitario e per la formazione della guaine mieliniche che rivestono i nervi. Poiché naturalmente ricca di antiossidanti quali l’acido ascorbico o il beta-carotene, le proprietà di spirulina aiutano a combattere anche il rischio di sviluppo dei radicali liberi e, quindi, contribuisce a rallentare i processi d’invecchiamento dei tessuti: ecco il motivo per cui è particolarmente preferita nei trattamenti viso e anti-age, e perché è consigliata anche il suo effetto rassodante e tonificante sul corpo.

Come sfruttare le qualità benefiche dell’alga spirulina

Sulla pelle è particolarmente adatto l’uso di cosmetici a base di alga spirulina data la presenza di vitamina A che aiuta a normalizzare le funzioni delle ghiandole sebacee contrastando l’insorgere dell’acne, mentre la presenza delle vitamine del gruppo B contribuisce a stimolare il metabolismo della cute e la vitamina E dona morbidezza ed elasticità alla pelle. Oltre che come cosmetico, l’alga spirulina è particolarmente usata anche come base degli integratori alimentari usati prevalentemente dagli atleti, dagli sportivi e da chi preferisce evitare l’assunzione di multivitaminici sintetici a favore di integratori naturali.

Grazie al suo contenuto altamente proteico, l’alga spirulina è particolarmente indicata anche a chi non pratica sport, ai sedentari e, dato che è in grado di fornire un apporto di ben 65-70 grami di proteine per 100 grammi di alimento, la sua assunzione è particolarmente consigliata a chi ha deciso di seguire un’alimentazione vegetariana o vegana. L’alga spirulina, quindi, risulta di facile reperibilità sia in erboristeria che nei negozi di prodotti naturali e si può trovare sotto forma di compresse o di polvere ma anche di fiocchi, con cui poter condire diversi tipi di pietanze.

Perché integrare l’alimentazione con gli Omega 3

Gli acidi grassi polinsaturi, meglio noti come Omega 3, sono acidi essenziali per il corpo umano dato il loro coinvolgimento in diverse funzioni fondamentali, per questo è molto importante assumerne per mantenersi sani e forti più a lungo. Vediamo meglio a cosa servono gli Omega 3 e quali sono gli alimenti da privilegiare per garantirsi la propria dose giornaliera di acidi grassi polinsaturi.

Omega 3, i grassi buoni

Gli Omega 3 sono acidi grassi di origine animale e vegetale che il corpo umano da solo non è capace di sintetizzare, per questo deve riuscire ad assumerli conducendo una corretta alimentazione. Gli Omega 3 provengono dal metabolismo dell’acido alfa-linoleico e sono acidi grassi importanti perché sovrintendono a tutte le funzioni della membrana cellulare, ne la conservazione e l’ossigenazione, permettono al sangue di essere più fluido perché agiscono sull’aggregazione delle piastrine, e contrastano gli stati infiammatori dell’organismo.

Per tutti questi benefici, per l’essere umano è di fondamentale importanza riuscire ad assumere ogni giorno una dose di Omega 3 e possibilmente non attraverso integratori ma conducendo un sano ed equilibrato regime alimentare che permetta di portare a tavola alimenti ricchi di acidi grassi polinsaturi. Ciò significa introdurre nella propria dieta almeno due porzioni di pesce come salmone, trote, sardine, sgombro, durante la settimana, usare come condimento l’olio di lino, fare merenda con noci e cereali come l’avena o il germe di grano, consumare almeno cinque porzioni di verdure a foglia verdure come spinaci, broccoli, cavoli, al giorno.

Le proprietà benefiche degli Omega 3

Riuscendo a imporsi un tipo di alimentazione il più equilibrata possibile, magari facendosi aiutare anche da un esperto nutrizionista, si può facilmente assumere la razione giornaliera di Omega 3, che non dovrebbe mai superare però i 3 grammi, dato che gli acidi grassi polinsaturi devono anche mantenere un giusto rapporto con gli Omega 6. Assumere una razione di Omega 3 eccessiva può provocare effetti indesiderati come l’aumento del rischio di emorragie e ictus, l’accumulo di metalli nell’organismo e anche causare disturbi gastrointestinali come mal di stomaco e bruciori.

Per questo i medici consigliano di condurre una dieta più specifica e non assumere Omega 3 tramite integratori che possono causare squilibrio nell’organismo. Una volta capito come assumerli, gli Omega 3 rappresentano dei veri toccasana per il nostro organismo perché la loro azione benefica protegge il cuore dalle malattie cardiovascolari riducendo i trigliceridi presenti nel sangue, abbassando la pressione sanguigna e combattendo la formazione di placche aterosclerotiche.

Un’azione salvavita che non si ferma qui: gli Omega 3 riescono a ridurre notevolmente il rischio di tumori, migliorano il ritmo cardiaco, stimolano la memoria e la concentrazione ritardando così i processi degenerativi del cervello come l’insorgere dell’Alzheimer e combattono anche il diabete di tipo 2 agendo favorevolmente sul metabolismo dei grassi.

Bilancia pesapersone, croce e delizia degli italiani

Quando si seguono particolari regimi alimentari il medico raccomanda sempre di usare la bilancia pesapersone una volta alla settimana per riscontrare l’efficacia della dieta che si segue e per toccare con mano i risultati di tanta ‘agonia’. Il rapporto con la bilancia non è sempre buono per tutti, per questo alcuni cercano di farne a meno in casa, eppure la presenza di una bilancia pesapersone è fissa in ogni abitazione.

Quanti modelli di bilancia esistono?

Quando si è a dieta, ciò che il nutrizionista raccomanda, oltre a seguire per filo e per segno il programma alimentare, è quello di non pesarsi tutti i giorni sulla bilancia. Evitare di creare un rapporto conflittuale con la bilancia pesapersone è difficile se si è a stretto regime, per questo alcune persone preferiscono dimenticarsela durante la dieta oppure non averla proprio in casa per non finire demoralizzati dalla sua misurazione.

La bilancia, in realtà, può diventare un utile alleato sia che si debba scendere massa grassa che metter su massa magra: attraverso una bilancia pesapersone elettronica, per esempio, oggi è possibile conoscere immediatamente la composizione del proprio corpo in termini di massa magra e massa grassa e capire quanta acqua trattengono i tessuti. Nonostante il potenziale rapporto conflittuale, quindi, la bilancia rappresenta un valido alleato per la cura della propria salute, ma come scegliere la bilancia più adatta alle proprie esigenze? Oggi esiste una vasta gamma di bilance, da quelle classiche con l’ago a quelle più sofisticate con il display elettronico che possono essere collegate con lo smartphone o il tablet, per cui è preferibile essere preparati sull’argomento per effettuare la scelta più giusta.

Come scegliere la propria bilancia

Di sicuro una delle caratteristiche che non dovrebbe mai mancare in una bilancia pesapersone è la precisione, che diventa estrema in una bilancia elettrica che misura il peso fin nei grammi, sebbene molte sono le bilance elettriche non dimostrano un’altra qualità importante e che probabilmente compete un po’ più alle bilance meccaniche, ovvero la costanza della misurazione. In pratica una buona bilancia è anche quella che indica sempre la stessa misura quando non ci sono cambiamenti effettivi. Un problema, invece, che le bilance elettriche non hanno è quello della taratura, che in quelle meccaniche dev’essere nuovamente immessa dopo un certo numero di misurazioni, mentre nelle bilance elettriche e digitali resta invariata.

Come detto, diversi modelli di bilance elettroniche, oltre al peso corporeo, riescono a calcolare anche l’indice di massa corporea e la massa grassa presente nel corpo, inoltre permettono anche di calcolare il peso ideale di una persona se viene inserito il dato dell’altezza. Una bilancia pesapersone, quindi, può avere diversi impieghi rispetto alla semplice misurazione del peso corporeo e, se ben usata, può aiutare a seguire un regime alimentare corretto.

Trasformare l’acqua salata in potabile con osmosi inversa

Cos’è l’osmosi inversa? A cosa serve e come funziona il processo dell’osmosi? L’osmosi inversa serve principalmente per ottenere un’acqua altamente purificata, ma vediamo meglio in cosa consiste e perché potrebbe essere usato in casa.

Osmosi inversa: che cos’è

L’osmosi inversa è un metodo di purificazione dell’acqua comune che sfrutta una membrana semipermeabile attraverso cui viene effettuata una sorta di filtrazione dell’acqua. Nel processo di osmosi, però, viene applicata una certa pressione per poter superare quella osmotica e proprio questo permette di ottenere acqua purificata. Tale processo serve per rimuovere tutte le molecole e gli ioni presenti nell’acqua di rubinetto utilizzando questa membrana semipermeabile attraverso la quale passa solo il solvente puro, mentre il soluto si raccoglie sulla membrana stessa.

La funzione della membrana, quindi, è quella di selezionare le molecole e gli ioni che possono essere filtrati: il solvente passa da una zona a bassa concentrazione di soluto a una ad alta concentrazione e il suo movimento tende a far diminuire l’energia libera del sistema che dà luogo a una pressione osmotica. Applicando una pressione esterna per invertire il flusso del solvente puro è possibile ottenere osmosi inversa.

Come funziona l’osmosi inversa?

In pratica c’è una bobina semipermeabile che separa i due liquidi dalle diverse concentrazioni di soluto, per cui il liquido tende a passare da una zona a bassa a un’altra ad alta concentrazione secondo un principio di equilibrio chimico. L’osmosi, in pratica, costringerebbe il solvente a passare da una regione all’altra attraverso una pressione maggiore di quella osmotica. In questo modo, per esempio, è possibile separare l’acqua di mare dal sale per renderla potabile in quanto l’acqua sotto pressione passa attraverso la membrana che ne permette la purificazione dell’acqua e diventa potabile.

La membrana usata per osmosi inversa viene prodotta per permettere il passaggio solo di determinate molecole, escludendo i soluti più grandi come gli ioni di sale. Esistono differenze importanti tra osmosi inversa e la filtrazione: quest’ultima, infatti, esclude le molecole a prescindere dai parametri operativi come la pressione e la concentrazione, mentre osmosi genera un meccanismo diffusivo tale che la separazione delle molecole e degli ioni più grandi dipende dalla concentrazione del soluto, dalla pressione e dalla velocità del flusso dell’acqua. Ecco perché osmosi inversa è il processo ottimale per purificare l’acqua di mare o salmastra. Se in passato tale processo avveniva solo in laboratorio, oggi è possibile usarlo per ottenere l’acqua potabile altamente purificata.

Il migliore amico dell’uomo è il tagliacapelli

Oggigiorno non sempre è possibile ritagliarsi il tempo di recarsi dal barbiere per tagliare i capelli, per questo si è diffusa sempre più l’abitudine del fai da te e di tagliarsi i capelli in casa usando un semplice tagliacapelli. Questo apparecchio, infatti, permette di risparmiare un sacco di tempo di attesa dal barbiere e di risolvere il problema del taglio in modo pratico e semplice.

Le funzioni di un tagliacapelli

Ogni giorno si è sempre di corsa e si trova sempre meno il tempo di potersi dedicare a se stessi: anche un semplice taglio di capelli diventa un momento che non ci si può sempre permettere sia per mancanza di tempo che di volontà di recarsi dal barbiere. Oggi per risparmiare tempo e fatica è possibile tagliarsi i capelli da sé semplicemente usando un pratico tagliacapelli. A usufruirne in modo decisamente maggiore sono gli uomini, dato che l’apparecchio permette di ottenere un taglio lineare in modo pratico e veloce e senza dover troppo stare attenti al modo in cui si tagliano i capelli, mentre le donne preferiscono sempre affidarsi alle mani esperte dei professionisti dell’hair style.

Il tagliacapelli, quindi, può rappresentare una valida soluzione alternativa alla snervante attesa che spesso si è costretti a sopportare dal barbiere, oltre a favorire un risparmio economico non indifferente. Un tempo la macchinetta tagliacapelli era prerogativa del solo barbiere che, in pochi minuti, riusciva a modellare il taglio come richiesto dal cliente, oggi invece è lo stesso cliente che può decidere da solo e in tutta libertà come modellare il proprio taglio, e più utilizza l’apparecchio più diventa bravo e pratico nel taglio.

Come scegliere il modello giusto

Oggi, però, esiste una vasta gamma di modelli diversi di tagliacapelli: da quelli che usano le lamelle d’acciaio, a quelli in ceramica o in titanio, dai modelli che presentano l’impugnatura ergonomica a quelli impermeabili o che hanno pettini di diverso spessore fino alle macchinette che vengono ricaricate tramite batterie o chiavetta Usb sono decisamente troppe le tipologie di tagliacapelli presenti sul mercato.

Ciascun modello di tagliacapelli, però, viene prodotto per soddisfare le esigenze di diversi target di pubblico tanto che anche i prezzi di ogni apparecchio variano notevolmente, per questo è bene capire il tipo di modello che potrebbe fare al proprio caso prima di effettuare una scelta definitiva. In pratica, la valutazione migliore per capire che tipo di tagliacapelli si cerca, è di prendere in considerazione tutte le opzioni possibili, come per esempio capire se farebbe comodo avere un tagliacapelli che è pure regolabarba, oppure se si ricerca un apparecchio potente o che presenta diverse funzioni, o anche se si desidera trovare un prodotto soddisfacente a poco prezzo.

Come scrutare gli astri con il telescopio astronomico

Gli appassionati di astronomia non possono fare a meno del telescopio astronomico per poter studiare le stelle e il mondo dell’universo. Il telescopio infatti, rappresenta il modo migliore per addentrarsi nello spazio per questo va scelto con cura e comprendendo bene le proprie esigenze, che saranno sicuramente differenti se si è esperti o neofiti della materia.

Com’è fatto un telescopio astronomico?

Ormai esiste una vasta gamma di telescopi astronomici, tanto che per i meno esperti del settore potrebbe risultare un po’ complicato capire quale sia il modello più facile da usare con cui orientarsi fra le stelle. La scelta del telescopio astronomico può essere più semplice se non si pretende uno strumento dalle prestazioni avanzate, soprattutto se non si è grandi esperti è meglio preferire un modello più semplice, pratico e di facile utilizzo, ma come scegliere quello che rispecchia le proprie esigenze?

Prima di tutto cerchiamo di capire come funziona: il telescopio astronomico raccoglie la luce proveniente da un oggetto lontano concentrandola in un punto e riproducendone l’immagine ingrandita. Proprio grazie alla quantità di luce raccolta, il telescopio è capace di distinguere due stelle molto vicine tra loro, e ciò dipende dal suo potere risolutivo, dalla lunghezza focale e dallo schema ottico dello strumento. Le caratteristiche principali, quindi, da considerare per scegliere un buon telescopio astronomico sono: il diametro dell’obbiettivo, la lunghezza focale e la lunghezza focale dell’oculare.

Quale modello preferire?

Se si vogliono osservare o fotografare gli astri ad alta risoluzione, è preferibile orientare la propria scelta su un modello di telescopio che presenti le giuste prestazioni, se invece il desiderio è semplicemente quello di osservare le stelle dal balcone di casa o in particolari condizioni del cielo, bisognerà considerare nella scelta anche la grandezza del telescopio.

Naturalmente trattandosi di uno strumento il cui prezzo varia a seconda proprio delle sue caratteristiche, è preferibile ben ponderarne tutte le qualità, soprattutto quando si è poco esperti del settore si può essere facilmente fuorviati dalle prestazioni di un modello o dell’altro. inutile sottolineare come, in realtà, il modello migliore da scegliere dovrebbe essere quello per cui sono state valute attentamente anche le conseguenze dell’acquisto sia che si intenda usare il telescopio più volte sia che si sia esperti o meno in astronomia. Chi vuole cimentarsi nell’osservazione della volta celeste attraverso un telescopio astronomico, deve considerare e prendere in esame tutte le diverse caratteristiche dei modelli che più rispondono alle proprie esigenze.

CLEXPO (c) 2015